Il team building, letteralmente costruzione di una squadra, raccoglie un insieme di metodologie formative il cui scopo è la creazione o il rafforzamento di un team e il miglioramento della sua performance. Lavorare in team, ossia collaborare e coordinarsi efficacemente con altri in vista del raggiungimento di un obiettivo chiaro e condiviso, è un requisito fondamentale per qualsiasi organizzazione ma, al contempo, non è una capacità innata.
Il team building utilizza sia metodologie indoor (come small techniques, giochi di ruolo, filmati, case-history, discussioni, business game), da sperimentare in aula, che outdoor (softair, rugby, alpinismo, rafting, orientamento notturno, ecc.), in cui le sfide che il gruppo è chiamato ad affrontare in situazioni “non familiari” – generalmente a stretto contatto con la natura - assumono una forte valenza metaforica. In entrambi i casi è previsto un coinvolgimento attivo delle persone nell’esperienza proposta e, di conseguenza, nell’interazione e nello scambio con gli altri membri del team. L’essere coinvolti in prima persona in situazioni di stretta interdipendenza consente infatti di meglio osservare i propri agiti in contesti di gruppo e di sperimentarne di più funzionali, facendo sì che l’apprendimento di nuovi modelli di relazione gruppale sia più profondo e duraturo. Affinché sia efficace, ogni esperienza deve essere poi seguita da un momento di debriefing in cui ai partecipanti viene dato modo di raccontare e condividere con altri i sentimenti e le emozioni provate, di fare collegamenti tra quanto sperimentato e la propria realtà lavorativa, di meglio concettualizzare quanto vissuto.
In altri termini il team building deve puntare a favorire l’interazione tra le persone, a farle conoscere più da vicino attraverso modalità che facciano dell’ascolto attivo, dell’empatia, della capacità di dare e ricevere feedback, della trasparenza, della coerenza, dell’apertura, della disponibilità e della capacità di autocritica le competenze chiave su cui puntare. Tutto ciò contribuirà alla creazione di quei legami fiduciari e di quel clima positivo necessari al successo del team.
Allo stesso tempo le attività proposte devono facilitare l’integrazione del gruppo, che si sostanzia nella definizione chiara e condivisa di ruoli e obiettivi, nella presenza di una comunicazione costante e pluridirezionale, nell’allineamento dei singoli intorno alle mission e vision organizzative.
Tuckman, B.W. (1965) in “Developmental sequences in small groups” ha identificato 5 diverse fasi attraverso cui si giunge alla formazione di un gruppo:
Il team building può rispondere a diverse esigenze organizzative:
In ogni caso il fine ultimo deve sempre essere quello di far sentire il gruppo una vera squadra che è capace di utilizzare e valorizzare le risorse di ciascuno per raggiungere un obiettivo condiviso.
Tuckman, B. W. (1965). Developmental sequence in small groups. Psychological Bulletin, 63(6), 384-399.
Dott.ssa Anna Rossi
Psicologa Psicoterapeuta a Reggio Calabria
Dott.ssa Anna Rossi
Psicologa Psicoterapeuta a Reggio Calabria
Iscritta dal 2007 all’Albo degli Psicologi della Regione Calabria n. 1052
Laureata nel 2005 in Psicologia, indirizzo psicologia del Lavoro
P.I. 02638050803