La psicoterapia infantile è una tipologia di trattamento psicoterapico che si rivolge specificatamente ai bambini al fine di ridurre ed eliminare le condizioni di più o meno marcato disagio da questi manifestato (come alterazioni del sonno, dell’alimentazione, del comportamento, ma anche vissuti traumatici legati ad abbandoni e abusi).
Nel lavoro con i bambini l’osservazione degli stati emotivi da questi manifestati nello spazio terapeutico, durante le sessioni di gioco o nel corso delle interazioni con i genitori, riveste un’importanza fondamentale. Il terapeuta è chiamato a essere sensibilmente attento alle espressioni non verbali dei bambini e degli altri membri della famiglia, costituendo queste un canale fondamentale per l’espressione dei vissuti interni. Questo monitoraggio continuo consente al terapeuta di meglio decodificare la richiesta di aiuto e di leggere l’esperienza sintomatica alla luce della storia familiare, degli aspetti di interazione con i genitori, nonché del percorso di sviluppo del bambino stesso.
Un intervento di psicoterapia infantile necessita, sempre e in ogni caso, del coinvolgimento diretto dei genitori.
Questo per una serie di motivi tra loro strettamente interconnessi.
La psicoterapia infantile fa largo uso di sessioni di gioco per facilitare la condivisione, tra i membri della famiglia, di esperienze emotive positive. A volte queste esperienze possono suscitare imbarazzo e vergogna nei vari componenti della famiglia. In questi casi il terapeuta ha il compito di osservarle, accoglierle senza giudizio, comprenderle e condividerle, facilitando una lettura condivisa dell’esperienza e utilizzandola come opportunità per produrre un cambiamento nella relazione e nel sé.
Volendo concludere possiamo dire che la psicoterapia infantile consiste nella co-costruzione (genitori, figli e terapeuta) di un luogo sicuro in cui poter esplorare, risolvere, integrare e dare significato a emozioni e vissuti percepiti come spaventanti, fonte di vergogna o addirittura negati. In tutto il processo terapeutico, dalla lettura della richiesta di aiuto alla fase di intervento, le componenti non verbali dell’interazione costituiscono variabili centrali per creare quel clima di accettazione, curiosità e empatia che consentono al lavoro di procedere e ai membri della famiglia di sperimentare nuove e più funzionali modalità di relazione.
Dott.ssa Anna Rossi
Psicologa Psicoterapeuta a Reggio Calabria
Dott.ssa Anna Rossi
Psicologa Psicoterapeuta a Reggio Calabria
Iscritta dal 2007 all’Albo degli Psicologi della Regione Calabria n. 1052
Laureata nel 2005 in Psicologia, indirizzo psicologia del Lavoro
P.I. 02638050803