I nodi emotivi e la toilette di nonna Lina

Dott.ssa Anna RossiPsicologa Psicoterapeuta a Reggio Calabria

Ricordo con affetto e solidarietà le fughe di me bambina da mia nonna Lina armata di pettine che, con le più buone intenzioni e a suon di urla, tentava di rendermi un minimo presentabile. Ero una bambina selvaggia, convinta che non mi occorresse avere i capelli in ordine per correre dietro ai cani e ai gatti randagi del rione o per giocare a nascondino e a "un, due, tre, stella!".

Ma, per amore di onestà, quello che più temevo era il dolore causato dal pettine che mia nonna tirava a sé con forza e fiera soddisfazione ogni volta che incontrava uno dei tanti nodi della mia folta capigliatura. Nonostante avessi messo in piedi strategie sofisticatissime per sfuggire alla temuta "toilette di nonna Lina", lei ce la faceva sempre ad acchiapparmi. Allora mi sedeva su uno sgabello in bagno e cominciava a pettinarmi con l'incorruttibilità di un gendarme. Io mi chiudevo in un silenzio di passiva protesta e mi fingevo indifferente a qualsiasi cosa facesse o dicesse, ma in realtà ascoltavo le sue parole, ogni volta le stesse: "chi bella vuole apparire, un pochino deve soffrire".

Oggi mi pettino da sola, ma quella scena nel bagno di nonna Lina fa capolino nella mia mente ogni volta che mi trovo di fronte a un nodo emotivo, mio o altrui. Ogni volta mi sorprendo a osservare come la reazione immediata sia la stessa di Anna bambina: evitare il dolore (d'altronde siamo stati programmati per questo, no?). E lo facciamo ignorando, dando poca importanza, dicendoci "alla fin fine mi va bene così" e rinunciando in questo modo alla versione migliore di noi stessi.

Ogni nodo emotivo è il risultato di qualcosa che abbiamo trascurato e che continuiamo a trascurare (in nome di una ideologia, di una particolare visione della vita, dell'amore per il quieto vivere), di cui non ci siamo assunti e non ci assumiamo la responsabilità. È una sorta di debito con noi stessi, qualcosa che ci protegge dal dolore acuto ma blocca la nostra autorealizzazione.

Sciogliere un nodo emotivo significa scegliere di crescere, accettare il rischio che questo comporta, comprendere che non possiamo cambiare ciò che è stato ma che abbiamo il potere di influenzare quello che è e che sarà.

Allora, senza dover necessariamente rinunciare alla nostra parte selvaggia (anche i vichinghi curavano l'acconciatura), proviamo a ricordare le parole di nonna Lina ogni volta che il cambiamento ci fa paura.


Dott.ssa Anna Rossi
Psicologa Psicoterapeuta a Reggio Calabria

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Dott.ssa Anna Rossi
Psicologa Psicoterapeuta a Reggio Calabria

Iscritta dal 2007 all’Albo degli Psicologi della Regione Calabria n. 1052
Laureata nel 2005 in Psicologia, indirizzo psicologia del Lavoro
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